Per tutti quelli che intraprendono un lavoro da libero professionista è indispensabile sapere che una cosa di cui non si può fare a meno è proprio la partita iva. Solo a sentirla vengono i brividi, perché tante sembrerebbero le spese da sostenere per tenerla attiva al fine di svolgere il proprio lavoro senza incombenze fiscali o di controllo.
Oggi, però, possiamo dirti che, se hai intenzione di intraprendere una carriera lavorativa che ti permetta di avere un’entrata economica come lavoratore indipendente, con la partita IVA non devi più preoccuparti: sono infatti tanti i requisiti che si necessitano a tal punto che forse è arrivato il momento di buttarsi.
Chi può beneficiare di queste agevolazioni
Il governo nel 2025 ha lanciato una serie di fondi dedicati soprattutto a giovani e a donne che vogliono aprire una loro attività. Si tratta di contributi a fondo perduto o prestiti di tasso agevolato, pensati per ridurre i costi iniziali legati all’avvio di una nuova imprese. Tra le tante novità abbiamo ad esempio Fondo Impresa Donna, che consente di avere un supporto finanziario fino al 90% delle spese per le donne imprenditrici.
Ma chi può beneficiare di tutti questi aiuti finanziari? Gli incentivi previsti per il 2025 e relativi a chi apre una nuova partita IVA sono pensati per lo più per professionisti e freelance, per piccole imprese e startup, ma soprattutto per i giovani, che sono quella parte della popolazione per cui si aprono sempre meno scenari lavoratori e incontrano per questo motivo maggiori difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro.
Cosa considerare prima di aprire la partita IVA
Considera sempre che prima di aprire una partita IVA vanno valutati alcuni punti, tra cui il fatto se sia davvero indispensabile per svolgere un’attività che si prefigge come continuativa e organizzata. Se si tratta invece di un lavoro occasionale, si può optare per una prestazione occasionale, opzione che è valida solo se i compensi annuali non superano i 5 mila euro e non hai un rapporto lavorativo continuativo con lo stesso cliente. In tal senso, ecco le soluzioni:
- regime forfettario: ideale per chi ha un fatturato entro gli 85.000 euro, che offre una tassazione agevolata, con un’aliquota iniziale del 5% per i primi 5 anni e del 15% successivamente. L’unico neo è che non puoi detrarre tutte le spese in modo dettagliato: il calcolo del reddito imponibile infatti avviene applicando un coefficiente di redditività alla tua stessa categoria
- regime ordinario: adatto a chi ha fatturati molto elevati, e deve gestire una contabilità più complessa. Ma in questo caso si ha l’opportunità di dedurre e detrarre tutte le spese effettivamente sostenute; ovviamente è richiesto l’aiuto di un consulente.
Considera che al di là del regime, ci sono delle tasse da dover sostenere, che sono spese fisse e variabili, come i contributi previdenziali, per cui si paga il 26,23% del reddito imponibile; altre tasse a seconda del regime scelto per l’aliquota fiscale del reddito; ovviamente, di mezzo ci sono le spese accessorie, come i software per la fatturazione elettronica e il pagamento per il commercialista.
Aprire oggi una partita IVa sicuramente è un passo importante, che richiede pianificazione e consapevolezza. Prima di iniziare, valuta sempre attentamente costi, vantaggi e strumenti necessari per gestire la tua attività. Un buon piano e un po’ di organizzazione possono sicuramente fare la differenza, tra un progetto di successo e una gestione complicata. Valuta tutto e agisci con razionalità.